SCM – Supply chain management

Un prodotto non è mai realizzato da una sola impresa, ma è l’insieme di materiali, tecnologie, semilavorati, componenti, progetti, confezioni di diversi produttori. Se nel flusso fra tutti questi soggetti qualcosa si inceppa, ne derivano sprechi, perdite di denaro, ritardi nelle consegne, proteste dei clienti. In passato per ovviare a questi inconvenienti si aumentavano le giacenze di magazzino, ma con le nuove tecnologie ICT e i metodi di produzione just in time oggi si possono ridurre al minimo i magazzini e fluidificare al massimo i flussi di informazioni e di materiali fra una fase e l’altra della produzione e distribuzione fino al cliente finale. E’ questo il compito dei software di SCM (supply chain management).

Se mettiamo al centro il prodotto, tutto quello che c’è prima e dopo è denominato catena del valore (value chain) perché contribuisce al prezzo del prodotto e ai margini di profitto di vendita e postvendita, oppure catena di distribuzione o filiera di produzione/distribuzione (supply chain), perché dalla materia prima va ai componenti e semilavorati, al prodotto, a fornitori di applicazioni e accessori, ai rivenditori, agli acquirenti finali, all’assistenza e manutenzione. In realtà oggi più che di catene si deve parlare di reti, giacché un fornitore di semilavorati potrebbe essere acquirente del prodotto finito. Questa complessità di interazioni è particolarmente evidente nell’ambito ICT, perché una routine di calcolo è un componente di un foglio di calcolo, inteso come prodotto, ma un foglio di calcolo agisce come componente o come piattaforma per applicazioni e personalizzazioni, che diventano il prodotto.

supply chain

Da sinistra a destra, la catena del valore di uno smartphone: materie prime, semilavorati e componenti che arrivano dall’esterno, assemblaggio che può essere fatto all’interno dell’azienda o all’esterno, confezione del prodotto e stoccaggio in magazzino, fornitori del sistema operativo e delle piattaforme per applicazioni, fornitori di applicazioni, distribuzione nei web store, trasporto presso grossisti e punti di vendita o al domicilio dell’acquirente, acquisto da parte del cliente finale. I riquadri adiacenti visualizzano i contatti diretti fra un passaggio e l’altro, e vanno ottimizzati dal sistema di SCM.

La gestione di una catena o filiera di distribuzione (supply chain management) consiste nell’ottimizzare i flussi di informazioni, materiali, tecnologie nel processo che va dal monte delle materie prime alla valle dei clienti finali, e risponde al compito di fornire il prodotto che serve nella quantità che serve, nel luogo che serve, nel momento in cui serve, con costi proporzionati al livello del servizio richiesto, eliminando sprechi di tempo e denaro.

Le tecnologie informatiche hanno offerto un importante supporto alla gestione della supply chain, con programmi di SCM (supply chain management) che fanno parte del sistema informativo aziendale. Questi programmi hanno il compito di prevedere le richieste dei consumatori e pianificare la domanda, trattare gli ordini, pianificare la produzione e l’approvvigionamento e uso dei materiali, integrare domanda e offerta, produzione, logistica e marketing.

Il sistema SCM si integra con il sistema ERP allargando i confini dell’azienda a tutta la rete di collaboratori a monte e a valle della produzione, con il CRM per la gestione delle relazioni con i clienti, con l’e-commerce per la vendita on line. I dati generati dal sistema SCM vanno ad alimentare i data warehouse usati dai processi di business intelligence.
In un sistema SCM possiamo individuare cinque fasi di trasformazione:

  1. funzioni indipendenti di produzione, trasporto, magazzino, acquisti, manutenzione;
  2. logistica di produzione e distribuzione;
  3. SCM integrato all’interno dell’impresa ed esteso a fornitori e clienti;
  4. CPFR(Collaborative Planning and Forecasting Replenishment) o gestione collaborativa di pianificazione, previsione, approvvigionamenti con tutto l’insieme dell’azienda estesa ai collaboratori vari;
  5. SCM comunitario per raggruppare le risorse della supply chain nella stessa comunità di interessi, anche con i concorrenti.

Un sistema di SCM deve definire le migliori previsioni di vendita, le quantità da tenere in magazzino e quelle da produrre nei vari reparti delle fabbriche, le quantità da richiedere ai vari fornitori. La gestione avviene a diversi livelli:

  • strategico: quale organizzazione condividere con quali fornitori e quali clienti (quanti magazzini, come stoccare, come distribuire), con pianificazione annuale;
  • tattico: che cosa deve essere prodotto, immagazzinato e trasportato rispettando e magari anticipando la pianificazione strategica, con piani mensili;
  • operativo: programmazione di operazioni e compiti giornalieri;
  • esecutivo: preparazione dei prodotti nel magazzino, personalizzazione (p. es. configurare il computer), imballaggio, caricamento, trasporto, gestione dei resi;
  • monitoraggio: verifica del completamento di ogni fase, gestione degli eventi, imprevisti, identificazione dei problemi e riprogrammazione (ad esempio, in caso di sciopero dei trasporti);
  • gestione imprevisti: identificazione dei problemi e dei rischi, feedback delle informazioni a tutti gli attori, preparazione di scenari di intervento, rilancio dei processi dei livelli precedenti in modo che la catena rimanga operativa.

I vantaggi di un sistema SCM consistono in tempi di consegna ridotti, previsioni migliori di quantità da produrre, riduzione dei magazzini presso fabbricanti e distributori, scaffali approvvigionati con più regolarità.