Simulazione didattica

simulatore di volo

La simulazione ha due applicazioni fondamentali: indossare una maschera e far funzionare un modello in scala. La maschera ci permette di essere diversi da quelli che siamo, nello spazio e nel tempo dedicati ad un certo gioco. Il modello ci serve per provare in piccolo e senza rischi cose che in dimensioni e condizioni reali sarebbero troppo costose, pericolose, dilatate nel tempo.
Alla simulazione come maschera, come finzione, appartengono i giochi di ruolo, in cui ci si scambiano i soliti ruoli per mettersi in un punto di vista diverso in modo da trovare soluzioni alternative ad un problema. Il marito assume il ruolo della moglie, il dipendente quello del capo, il venditore quello del compratore.
Il gioco viene fatto fin da bambini, che fanno finta di essere persone grandi, animali, cose, e genera situazioni fantastiche come opere teatrali, poesie, dipinti, film.

La maschera
La simulazione è usata nella formazione, per far sperimentare comportamenti invece di parlarne in modo astratto, per esempio con il lavoro di gruppo intorno ad un caso, dove gli allievi assumono i ruoli del capo-progetto, dello sponsor, degli stakeholder.
Nella negoziazione è possibile simulare livelli di flessibilità nella contrattazione, oppure fingersi più deboli o più forti per acquisire maggior potere contrattuale. Questi espedienti si possono usare anche nella gestione dei conflitti.
Nelle relazioni fra persone si può assumere un atteggiamento remissivo per abbassare le difese dell’interlocutore e spingerlo ad aprirsi e a confidarci le sue opinioni più profonde. La maggior parte delle comunicazioni avviene fra persone che indossano la loro maschera sociale, dal look con cui si presentano alla scrivania dietro cui siedono.
Nella comunicazione si può fingere di essere un altro, o ipotizzare situazioni che permettano di mettere meglio a fuoco certi comportamenti e certi argomenti. Oggi si parla tanto di fake news e di manipolazione mediatica, ma da sempre il linguaggio serve sia per dire la verità, sia per mentire. Nei social network e nei giochi di ruolo on line si può assumere un’identità fittizia per celare se stessi o per rivelarne aspetti che normalmente si tengono segreti.

Il modello
La simulazione come modello si usa con programmi e macchine per addestrarsi alla guida o alla manovra di treni, aerei, navi, gru.
Questo è un simulatore di treno amatoriale, che nel filmato si può vedere in funzione:
https://www.youtube.com/watch?v=-rqBvDdTyVA
Il modello in piccolo può ridurre sia la scala spaziale che quella temporale, rappresentando in pochi centimetri una superficie di parecchi chilometri, o in pochi secondi un arco temporale di anni o di secoli. Le rappresentazioni spaziali sono tutte le mappe, carte geografiche, modellini tridimensionali che si usano in ingegneria e architettura. Gli assi cartesiani permettono di rappresentare visivamente moltissimi fenomeni, dal confronto di grandezze allo sviluppo di una tendenza.
I modelli temporali accelerano movimenti lenti e rallentano movimenti veloci, in modo che sia possibile studiare la formazione di un vulcano o il punto di frattura di un metallo.

Su questo tipo di simulazioni è nata negli anni cinquanta del secolo scorso la dinamica dei sistemi, una disciplina che studia il comportamento di sistemi complessi, e che divenne nota al grosso pubblico con il libro “I Limiti dello sviluppo” (1972), in cui alcuni scienziati del MIT, grazie alla potenza di calcolo dei grandi calcolatori che avevano a disposizione, provarono a costruire modelli di sviluppo di vari fenomeni terrestri come popolazione, agricoltuira, inquinamento, riserve petrolifere, e si accorsero che le risorse della Terra sono limitate, e che alcune di esse come il petrolio potrebbero esaurirsi nei prossimi anni. Il libro ebbe grande successo internazionale, ma fu anche avversato dalle compagnie petrolifere che tentarono di screditarne le previsioni.
Tuttavia un nuovo studio fatto dagli stessi scienziati 34 anni dopo (“I nuovi limiti dello sviluppo”, 2006) ha dimostrato che molte tendenze messe in luce allora sono state confermate o si sono perfino aggravate. Ciò dice che quando si osserva il comportamento di un modellino bisogna sempre ricordare che non siamo di fronte alla realtà, ma ad un modello semplificato e ridotto che va interpretato. Quindi anche una previsione non è una predizione esatta del futuro, ma l’0indicazione di una linea di tendenza, che potrebbe avverarsi fra 30 o 60 anni, senza smentire il valore della previsione.

Con la simulazione e la dinamica dei sistemi si possono costruire modelli di business, di gestione di un’organizzazione, di dinamiche sociali, economiche, geopolitiche. Il computer ha dato un grande supporto alle simulazioni, mettendo a disposizione gratis simulazioni spesso molto sofisticate come quelle climatiche o demografiche. L’analisi dei big data può fornire nuovi tipi di modelli e di simulazioni.

E’ possibile fare simulazioni economiche con le funzioni se/allora del foglio elettronico, o con programmi dedicati come Stella, scaricabile gratuitamente ma piuttosto difficile da usare per chi non padroneggi la dinamica dei sistemi.

Le simulazioni didattiche sono molto usate nei campi più svariati.

Nel web si trovano numerose simulazioni di test ed elaborati per concorsi ed esami.
Il media training simula la partecipazione a trasmissioni radio e televisive per imparare a fronteggiare le domande difficili dell’intervistatore, o per controllare la propria comunicazione verbale e non verbale.
Appositi simulatori operativi sono usati per addestrare il personale addetto a lavori difficili o rischiosi come la medicina e chirurgia, l’ingegneria edile e meccanica, la conduzione di veicoli speciali, di treni e di aerei, la manovra di gru.