Analogico e digitale
La distinzione fra analogico e digitale si ritrova nella matematica, nella comunicazione, nella psicologia e psicoterapia, nell’informatica, nella tecnologia.
A livello matematico l’analogico è la rappresentazione di un’informazione per mezzo di numeri reali che, riportati su un asse cartesiano, descrivono una curva continua. Il digitale è la rappresentazione con numeri interi, che sugli assi descrivono una curva discreta, composta cioè di una successione di punti o di gradini.
Nella comunicazione un messaggio analogico ha una forma che assomiglia (è analoga) al suo contenuto. La foto di una rosa assomiglia al fiore della rosa. Un messaggio digitale rappresenta il contenuto in maniera arbitraria, convenzionale e simbolica, come lettere e numeri per rappresentare il nome della rosa nelle varie lingue, le sue misure, le caratteristiche botaniche. Il linguaggio analogico parla alle emozioni e alle sensazioni, il linguaggio digitale parla alla ragione. Il quarto assioma della comunicazione pragmatica di Watzlawick dice che “la comunicazione può essere digitale e analogica”, e aggiunge che la prima riguarda il contenuto, ciò che si dice, la seconda la relazione, come lo si dice. Il carattere di relazione di un’analogia è nella sua natura stessa: si parla di analogia quando qualcosa è uguale o simile a qualche altra cosa.
Queste caratteristiche sono usate dagli psicoterapeuti, che fanno leva sul linguaggio analogico per arrivare al cuore dei pazienti, sbloccare inibizioni, stimolare motivazioni. La comunicazione persuasiva, dall’oratoria alla pubblicità, si serve di parabole, metafore, immagini che colpiscono l’immaginazione del pubblico.
Nel problem solving e nella gestione a vista il linguaggio digitale si predilige per la raccolta dei dati, per le misurazioni, per le pianificazioni. Il linguaggio analogico si preferisce per visualizzare i dati e per rappresentare in forma simbolica e allegorica l’essenza del problema o l’immagine della soluzione desiderata. La “tecnica dello scalatore”, per esempio, rappresenta il processo di problem solving come una montagna che ha in vetta la soluzione e alla base il problema.
In informatica tutto l’analogico diventa digitale, ossia stringhe di 0 e 1, mediante il processo di acquisizione, per mezzo di dispositivi di input come la tastiera, il mouse, il touch screen, lo scanner, la fotocamera e videocamera digitali, il registratore di suoni con campionamento digitale. La restituzione da digitale ad analogico avviene con dispositivi di restituzione come la stampante, la cuffia o l’impianto audio, il monitor, che ridanno alle sfilze di 0 e 1 l’aspetto di immagini, suoni, filmati, pagine di testo. Il modem agisce come codificatore digitale del messaggio in entrata, e come decodificatore del messaggio in uscita.
La tecnologia fa ampio uso del digitale, dal controllo elettronico delle macchine fino a interi settori che sono diventati digitali e che richiedono apparecchiature digitali come smartphone, videocamere, televisori, navigatori satellitari, e così via. Persistono ancora tecnologie analogiche come libri cartacei, fotografie su pellicola, dischi in vinile, ma ormai riguardano nicchie di amatori e collezionisti.
Nell’uso comune quindi il termine “analogico” si riferisce alla vecchia tecnologia, “digitale” alla tecnologia informatica.