Griglia di Mitchell
La griglia proposta nel 1997 da Ronald K. Mitchell classifica gli stakeholder in base a tre criteri: il potere, la legittimazione e l’urgenza. Il potere è la capacità effettiva o potenziale che un portatore di interessi (stakeholder) ha di imporre la sua volontà agli altri. La legittimazione è l’apprezzamento da parte degli altri stakeholder, in base alla considerazione che la proposta difesa dallo stakeholder sia desiderabile, conveniente ed appropriata in funzione di norme, valori, convinzioni e definizioni socialmente condivisi. L’urgenza è l’intensità con cui lo stakeholder sente che la sua richiesta è pressante e importante.
I tre criteri permettono di classificare gli stakeholder in otto categorie.
1. Definitivi: posseggono potere, legittimità, urgenza (3 criteri).
2. Dipendenti: la loro richiesta è legittima e urgente (2 criteri).
3. Pericolosi: hanno potere e urgenza (2 criteri).
4. Dominanti: sono legittimati a chiedere e hanno il potere per farlo (2 criteri).
5. Dormienti: hanno solo il potere, ma non lo esercitano (1 criterio).
6. Discrezionali: hanno solo la legittimità, ma per ora non la usano (1 criterio).
7. Richiedenti: hanno solo l’urgenza (1 criterio).
8. Non stakeholder: non hanno interesse per il progetto, anche se potrebbero essere interessati ad altri progetti.
Nella gestione delle relazioni con gli stakeholder, i definitivi vanno assolutamente ascoltati e coinvolti. I non stakeholder vanno trascurati. I dipendenti vanno accontentati, perché più diventano numerosi, più acquistano potere. I pericolosi vanno legittimati in modo che facciano richieste condivisibili. I dominanti vanno convinti a intervenire con la loro autorità. I dormienti vanno svegliati con l’urgenza, e legittimati con l’opportunità di appoggiare una richiesta. I discrezionali vanno osservati a distanza, nel caso che decidano di intervenire. Per i richiedenti si può decidere fino a che punto legittimarli e accogliere le loro richieste, prima che diventino pericolosi.