Assertività
Se sei capace di ottenere qualcosa da qualcuno senza impietosirlo e senza minacciarlo, sei assertivo.
L’assertività è l’equilibrio fra la passività e l’aggressività.
Nell’analisi transazionale è il rapporto alla pari “adulto-adulto” a cui si arriva dopo aver superato i rapporti asimmetrici “genitore-bambino”.
La persona assertiva sa esprimere le proprie emozioni e opinioni senza aggredire o offendere gli altri, agisce nel proprio interesse tenendo conto degli interessi altrui, difende il suo punto di vista anche con passione ma senza ansia, fa valere i suoi diritti e rispetta i suoi doveri e i suoi impegni.
La persona aggressiva tende ad essere sempre egocentrica, ostile, arrogante, non accetta opinioni diverse dalle sue, vuole controllare tutto e sentirsi superiore agli altri.
La persona passiva tende ad essere sempre debole, sottomessa, remissiva, cerca di evitare le difficoltà invece di affrontarle, teme sempre il giudizio degli altri e ne cerca l’aiuto, gioca solo in difesa e preferisce rimanere in silenzio e subire gli eventi.
La persona assertiva è capace di passare da una modalità all’altra senza esagerare, reagisce con prontezza nel modo più utile alla situazione, non accusa e non giudica ma cerca soluzioni. Rispetta i diritti degli altri facendo rispettare i propri.
Nell’ottica del problem solving l’assertività è la capacità di passare dalla relazione simmetrica a quella complementare, dal “vorrei ma non posso” al “potrei ma non voglio”, dal controllo/evitamento alla delega controllante per risolvere il problema insieme con i collaboratori. E’ la capacità di concentrarsi sul problema e non sui presunti responsabili.
La persona assertiva sa ascoltare, e sa verificare con l’interlocutore se ha veramente capito ciò che gli ha detto, accetta le critiche e magari è capace di scherzarci su, riconosce i pregi dell’altro. Sa chiedere, perché ha ben chiaro che cosa vuole e può chiedere, e sa dire di no, con cortesia ma con fermezza.
L’assertivo non ha paura di sbagliare, e sa difendere il suo diritto di provare a fare qualcosa, sbagliare, osservare gli errori e correggerli. Da una parte sostiene le sue opinioni, dall’altra le cambia quando non sono più funzionali o quando acquisisce nuovi punti di vista.
L’assertivo è responsabile, chiede che gli sia data fiducia perché sa di essere affidabile e si sente capace di rispettare gli impegni presi.
Nella negoziazione l’assertivo conduce la trattativa in modo tranquillo e deciso, perché si è preparato prima, conosce i punti deboli e gli interessi della controparte, ha chiarito a se stesso che cosa vuole, ha stabilito i limiti oltre i quali la trattativa si rompe o si chiude.
Alcune persone sono naturalmente assertive, altre possono migliorare con l’analisi di se stesse e con piccoli esercizi da praticare inizialmente in situazioni poco impegnative. Eccoli.
- Per prima cosa riconosci il tuo stile. Sai dire di no se ricevi una richiesta che non vorresti accettare? Affronti una situazione sgradevole, o la eviti? Di fronte ad una contrarietà o ad un malfunzionamento, cerchi qualcuno da incolpare?
- Mettiti in gioco. Invece di dire ”stai sbagliando” prova a dire “io farei così”.
- Allenati a dire di no. Comincia con negazioni a metà come “adesso no, te lo faccio nel pomeriggio” o con richieste del tipo “non mi dire che è urgente, dammi una scadenza ragionevole”, oppure “se vuoi che faccia subito questo, il progetto a cui stavo lavorando subirà un giorno di ritardo”.
- Se devi affrontare una discussione, prepara ciò che vuoi dire con scalette e appunti scritti o anche con prove fatte davanti allo specchio o riprendendoti con lo smartphone. Prova ad immaginare come potresti fare una pessima figura, in modo da esorcizzare il timore di sbagliare.
- Osserva foto e filmati in cui ci sei tu. Che aspetto hai? Come ti muovi? Com’è l’espressione del tuo volto? Osserva le stesse cose in persone (sia amici, colleghi e parenti, sia personaggi famosi) che ti piacciono molto. Come si comportano? Sorridono? Ti guardano in faccia? Tu ti comporti come loro o in modo diverso?
- Se qualcosa ti addolora o ti irrita, cerca di circoscriverlo e ridimensionarlo per averne il controllo.