Gioco di ruolo

Il gioco di ruolo è una simulazione che due o più persone fanno per un periodo di tempo più o meno limitato fingendo di essere altre persone o animali, o interpretando ruoli gerarchici e istituzionali (il capo, il vigile, il dottore). Al di la degli impieghi puramente ludici, viene usato nella formazione e nella selezione del personale per simulare rapporti fra capo e collaboratore, venditore e compratore, per appianare situazioni conflittuali e migliorare la comunicazione e la comprensione reciproca, per migliorare l’armonia di un team.

Lo psicologo Jacob L. Moreno negli anni ’30 propose uno strumento terapeutico che fondeva la seduta psichica con il teatro, e lo chiamò psicodramma. Nella seduta il paziente recita un avvenimento che nel suo passato ha vissuto in modo conflittuale verso un suo antagonista, e poi interpreta il ruolo dell’antagonista, mettendosi nei suoi panni e cercando così di capire il suo punto di vista. In tal modo lo psicodramma costituisce un mezzo di indagine e ristrutturazione di conflitti personali e di problemi collettivi.
Un gruppo di psicodramma agisce sotto la guida del terapeuta in un ambiente con caratteristiche teatrali, con una pedana su cui agiscono gli interpreti e sedie su cui siedono quelli che fanno da spettatori, ovviamente scambiandosi i ruoli durante la seduta. Le tecniche principali da usare sono:

  • doppio: un partecipante si mette dietro ad un altro e parla al posto suo in prima persona, come se fosse la sua psiche (“io sono te, e penso, sento, dico”);
  • specchio: un partecipante esprime ciò che vede e sente del compagno che ha di fronte parlando in seconda persona (“noto che tu sei, dici, fai”) oppure rappresenta una scena e poi vede la stessa scena interpretata da un altro;
  • ruoli invertiti: il marito interpreta la moglie e viceversa, mentre un altro interpreta il primo, che in tal modo può vedersi dall’esterno;
  • soliloquio: il partecipante esprimere a parole pensieri ed emozioni, distaccandosi dalla situazione;
  • role playing o gioco di ruolo: una o più persone interpretano un ruolo assegnato.

Al di fuori dello psicodramma, il gioco di ruolo si serve un po’ di tutte le sue tecniche, applicandole in situazioni di normale consulenza e formazione con persone sane, non psicotiche. Può esser fatto sia conservando la struttura teatrale, sia in modo più informale, per esempio in una comune aula, o addirittura a distanza, con interazioni sincrone come chat e videochat, o asincrone come forum e social network. L’interpretazione estemporanea si perde nella notte dei tempi, con i bambini che giocando “fanno finta che erano…”, sciamani e stregoni che interpretano spiriti dei boschi o prede da catturare, sacerdoti che si mascherano per celebrare i riti, per arrivare alla Commedia dell’Arte dove si improvvisava su un canovaccio, ai giochi di guerra praticati dal ‘700 in poi, ai giochi di simulazione che si sono enormemente sviluppati con i videogame.

I giochi di ruolo si possono fare di persona, o con l’uso di dadi, tabelloni, cartelle, per non parlare delle applicazioni elettroniche e web. Nella formazione aziendale il gioco di ruolo è una sessione formativa in cui un animatore, da solo o con l’aiuto di uno o due assistenti, definisce uno scenario e assegna ai partecipanti i vari ruoli da agire nello scenario dato. I ruoli possono essere simbolici (il guerriero, il mago) o simili a quelli che i partecipanti incontrano nella realtà (il tecnico, l’amministrativo). I partecipanti possono scambiarsi i ruoli per aumentare la propria empatia e comprensione degli altri. Alla simulazione segue una fase di debriefing in cui i partecipanti analizzano le dinamiche interpersonali che hanno sperimentato, confrontando sensazioni ed emozioni di ciò che hanno interpretato con ciò che invece hanno solo osservato come spettatori.

Le modalità per fare un gioco di ruolo sono le più diverse. La più semplice è la simulazione di un’intervista fra due persone, le più complesse possono essere organizzate come veri e propri spettacoli. Si è arrivati perfino a simulare un attacco terroristico ad un gruppo di malcapitati che partecipavano ad un viaggio incentive in un’isola tropicale, con energumeni che li hanno immobilizzati sotto i mitra spianati per poi offrir loro un aperitivo a base di champagne e farli così riprendere dallo spavento dopo aver loro propinato un’emozione indimenticabile.

Una seduta di psicodramma in cui alcuni partecipanti interpretano una situazione conflittuale e gli altri osservano la scena, in attesa di interpretare a loro volta altri ruoli.

Questa è una situazione tipica di un role play d’aula. Due partecipanti interpretano due ruoli inerenti al problema da affrontare (come condurre un negoziato o un colloquio di vendita), e gli altri li osservano per poi riflettere tutti insieme sui punti forti e deboli della loro prestazione.