Philips 6x6
Philips 6×6 è una tecnica da usare per gestire discussioni con gruppi numerosi, suddividendoli in piccoli gruppi e sintetizzando il tutto in una sessione plenaria.
Il nome di questa tecnica deriva dal suo inventore J.Donald Philips, e indica la sua struttura basata su sottogruppi di 6 persone, in cui ogni partecipante parla per un minuto. La tecnica è molto utile quando un gruppo numeroso deve approfondire un tema in poco tempo. Con questa tecnica si ottiene una riflessione collettiva breve e intensa, grazie al tempo limitato. Si stimolano domande, si sviluppa un dibattito con tutto il gruppo, si ottengono risultati rapidi, si interagisce con esperti.
L’animatore apre la seduta, espone la problematica o presenta la situazione, si accerta che tutti abbiano compreso, definisce gli obiettivi della discussione, aiuta a fare la sintesi finale, anima il dibattito conclusivo ma durante le discussioni resta neutrale e non interviene.
Si formano i sottogruppi da 3 a 6 persone ciascuno. I sottogruppi, ognuno al suo tavolo, discutono per il tempo prefissato, i 6 minuti canonici che a seconda dei casi possono diventare 10 o 15 minuti. Ogni sottogruppo deve rispondere a una data domanda e poi proporre la sua risposta a tutti i partecipanti alla formazione. Al posto di una domanda ampia e generica, meglio porsi domande specifiche e limitate, per ottenere risposte concrete. La domanda resta esposta durante tutto il dibatitto. Il sottogruppo discute e confronta le proprie idee con l’obiettivo di arrivare ad una risposta comune che raggiunga il consenso. Il facilitatore assicura che tutti possano ascoltare ed esprimersi. Quindi il gruppo classifica le idee, conserva le possibili risposte e sceglie un relatore.
Il relatore presenta al gruppo la risposta del suo sottogruppo, sempre in 6 minuti. Il formatore annota su una lavagna le risposte per parole chiave, per fare la sintesi generale, e può fare un suo commento ad ogni presentazione o alla fine di tutte le presentazioni. Il rapporto di ogni gruppo viene esposto oralmente o scritto su un foglio, ed eventualmente segue un contronfo con l’esperto che chiarisce dubbi.
Fatte le presentazioni dei sottogruppi, si fa un dibattito in plenaria che dura dai 5 ai 10 minuti. Si può fare un altro giro con nuove domande scaturite dal dibattito precedente con sottogruppi che però saranno formati con persone diverse per favorire altri confronti e altre dinamiche. Si presentano le risposte in plenaria e si continua fin tanto che non si giunge a problemi concreti e condivisi, o a suggerimenti comuni di maggioranza e di minoranza.
L’animatore deve aiutare soprattuto a rilanciare nei sottogruppi il materiale che essi hanno presentato all’assemblea nelle successive relazioni.
É importante poter rappresentare visivamente i punti comuni, per evitare di ripetere il cammino già percorso, con mappe, grafici e schemi su lavagne e tabelloni.
La sessione serve a promuovere la creatività, l’espressione e il dibattito all’interno di un grande gruppo, a facilitare l’incontro di singole rappresentanze e gli scambi collettivi, a coprire diversi argomenti in un tempo limitato.