Landing page
Letteralmente landing page significa “pagina di atterraggio”. In senso lato quindi è la pagina web su cui si arriva da un link esterno, da una ricerca sui motori, da una citazione.
Non sempre corrisponde all’home page.
Si può arrivare su qualsiasi pagina di un sito, quindi sarebbe bene che ogni pagina sia concepita come un individuo a se stante, non come la parte di una sequenza, come accade per un libro. Con il libro, se cerchiamo un argomento trattato in esso, prendiamo in mano il libro con la sua copertina, poi consultiamo l’indice e ci facciamo un’idea di tutto il libro e del suo autore, infine andiamo alla pagina in cui si trova ciò che cerchiamo. In un ipertesto organizzato in modo gerarchico partiamo dalla pagina e dal menu principale e dai suoi link andiamo nelle varie parti dell’ipertesto. Con un link arriviamo direttamente alla meta del collegamento. Se siamo noi stessi a progettare le pagine o i link da cui si arriva al nostro sito, possiamo indirizzarli verso una pagina particolarmente rappresentativa. Se invece qualcun altro punta verso il nostro sito, può puntare verso qualunque pagina, e magari limitarsi a quella ignorando tutto il resto che con tanta fatica e tanta cura abbiamo pubblicato nel sito.
Nel web marketing la landing page indica la pagina su cui si deve arrivare da un annuncio, da un banner, da un link sponsorizzato o dai risultati di una ricerca che risponde ad una domanda specifica. Questa pagina è costruita in modo del tutto diverso da pagine informative perché risponde a funzioni ben determinate, perché chi ci è arrivato, prima di lasciarla deve fare qualcosa: acquistare, riempire un modulo, lasciare un indirizzo, iscriversi, assicurare la partecipazione ad un evento.
La pagina deve mostrare con chiarezza che cosa si deve fare, e fornire strumenti semplici ed essenziali per farlo fare: un modulo con due o tre spazi da riempire, un pulsante ben evidenziato da cliccare.
Importante: se si tratta di un evento, mettere bene in evidenza luogo, data e ora!