Tipi psicologici
Fin dall’antichità ci si rese conto della complessità dell’essere umano, e si cercò di costruire mappe utili a ridurla e ad interpretarne gli aspetti molteplici.
Teofrasto, allievo di Aristotele, nel IV sec. a.C. scrive i Caratteri, delizioso libretto in cui tratteggia trenta tipi di persone, evidenziando alla luce della satira gli aspetti negativi di ciascun tipo.
Moliere ha intitolato alcune sue commedie a tipi come l’avaro, il malato immaginario, il tartufo, il borghese gentiluomo.
Carl Gustav Jung definisce i tipi psicologici partendo dalla distinzione introverso/estroverso, che incrocia con quattro funzioni psichiche: pensiero, sentimento, sensazione e intuizione, ottenendo otto tipi psicologici individuali, che non intendono tanto rappresentare caratteristiche personali, quanto il modo con cui la coscienza si orienta adattandosi nel corso della crescita. L’individuo, prendendo coscienza del suo tipo, afferma la sua autonomia da modelli collettivi accettati automaticamente, che lo hanno sviluppato secondo quella sua tipologia psichica prevalente o esclusiva, e può superare il suo modo limitato e unilaterale di guardare la realtà, per aprirsi ad altri modi. E, dal momento che l’appartenere ad un tipo dipende in gran parte da condizionamenti della società in cui il soggetto è cresciuto, con il prendere coscienza del proprio tipo può sviluppare il suo percorso di individuazione, facendo crescere quelle funzioni che non si erano adeguatamente sviluppate nell’età infantile.
Dal lavoro di Jung sono derivati due test usati in ambiente formativo e manageriale per identificare sedici tipi psicologici, il JTI o Jungian Type Indicator e lo MBTI o Myers Briggs Type Indicator.
La psicosintesi di Roberto Assagioli individua sette tipi di aspetti vitali che caratterizzano una persona: amorevole, volitivo, devoto e idealista, attivo e pratico, creativo e artistico, scientifico, organizzativo. I sette tipi si combinano con le alternative introverso/estroverso, attivo/passivo, subverso/sopraverso (rivolto verso il profondo o verso l’alto), anteroverso/retroverso (orientato verso il futuro o verso il passato).
La psicosintesi aiuta a dirigere energie e volontà in ogni direzione, senza intrappolarsi in una sola, per diventare poliversi. Ognuno di noi contiene tutti i tipi, ma alcuni di essi prevalgono. Dobbiamo cercare di prenderne coscienza per superare la visione univoca che esclude altri percorsi e blocca il processo di autocoscienza. Nella realtà questi tipi puri non esistono o sono molto rari. Solitamente una persona appartiene a più di un tipo e questo può creare varie combinazioni e conflitti. Assagioli mette in guardia dalle classificazioni, che non vanno considerate come rigidi oracoli, perché possono operare in senso limitante e negativo come profezie che si autoavverano o come elementi di conflitto, più che di inclusione. Pensiamo al diverso rendimento di studenti o lavoratori che sono considerati bravi, lodati e incoraggiati, o che sono considerati scarsi. Riconoscersi in un tipo può portare a rafforzare la prevalenza, invece di superarla integrandola con gli altri tipi.
L’Enneagramma, mappa proposta da George Gurdieff mettendo insieme strumenti esoterici e cabalistici di vario genere, individua nove tipi:
1. Perfezionista-riformatore
2. Altruista-aiutante
3. Vincente-esecutore
4. Individualista-artista
5. Investigatore-pensatore
6. Leale-difensore
7. Entusiasta-avventuriero
8. Competitivo-leader
9. Pacificatore-mediatore
Questi si combinano con quattro centri di gravità ispirati ai semi delle carte da gioco e corrispondenti a qualità umane: cuori-emozione, quadri-intelletto, fiori-istinto, picche-movimento, articolati sui tre livelli di fante, cavallo e re. Le sette alchimie dei metalli (piombo, ferro, rame, mercurio, calcio, argento, oro) indicano con che cosa e con chi comunichiamo meglio.
La combinazione fra tipi, centri di gravità e alchimie porta a 788 tipi. Ma se si considerano tutte le combinazioni possibili con i tipi intermedi ed espansi si arriva a 38.612 tipi, per cui tornano in mente i saggi avvertimenti di Assagioli che portano ad utilizzare queste classificazioni come mappe orientative, ma a non prenderle troppo sul serio, come del resto è prudente fare con qualsiasi genere di mappa, che serve a percorrere un territorio, ma che non è il territorio.
Junior Fritz Jacquet è uno scultore francese che fa queste originali maschere con rotoli di carta igienica semiesauriti, e rappresenta efficacemente la diversità dei tipi umani. Lavora in uno degli atelier ricavati sotto le arcate della Promenade Plantée della Avenue Daumesnil di Parigi, dove si trovano interessanti atelier di artigiani e artisti.