Struttura del racconto

Qualsiasi racconto, da quello che mi è capitato ieri in ascensore fino alla Divina Commedia, è il resoconto di una successione di eventi. Questa successione deve avere una struttura, che cambia in base alle caratteristiche del racconto e a sua volta determina il modo stesso di raccontare.
Le strutture possono essere di qualsiasi tipo, e un racconto può usare una struttura unica, o varie strutture combinate fra di loro. Fra le strutture più usate troviamo l’albero, la scala, la rete, il serpente, la montagna, la lisca di pesce.

Il serpente è un racconto che ha una testa, un corpo e una coda. Può partire dalla testa, cioè dall’evento iniziale, svilupparlo lungo il corpo, concludere con la coda. Oppure può inziare dalla coda, cioè dalle conclusioni, per risalire fino agli inizi della vicenda.

La montagna, o meglio il sentiero montano, è un percorso che ha un inizio, e si sviluppa aumentando man mano la tensione sia in senso negativo (insidie, strapiombi, temporali) sia in senso positivo (panorami sempre più ampi, fiori, sorgenti e ruscelli). Finché raggiunge la vetta, e cioè il punto cruciale, da cui poi si scende fino a tornare alla normalità. E’ questa la storia dell’eroe che si caccia nelle difficoltà per conquistare un dono con cui cambierà la vita propria e degli altri. La maggior parte dei racconti segue questo schema, dai romanzi di formazione a saghe come Guerre Stellari.

L’albero è una struttura gerarchica che parte da un tronco, ossia un fatto principale, e si sviluppa con radici, rami e foglie, ossia fatti secondari. Nelle saghe familiari, per esempio la serie Downtown Abbey, possiamo trovare il patriarca e consorte, e via via figli, nipoti, parenti, nonni, camerieri, amici, nemici. Oppure, come in Poldark, abbiamo un protagonista con cui si relazionano tutti gli altri.

La scala prevede una serie di fatti concatenati che vanno percorsi l’uno dietro l’altro per raggiungere un piano superiore. I romanzi di formazione Come Il giovane Holden di Salinger, o le grandi epopee mitiche o storiche, appartengono a questa struttura.

La rete è un insieme di eventi apparentemente indipendenti l’uno dall’altro, che nel corso della storia si intrecciano fra di loro con legami più o meno stretti, come accade nell’Ulisse di Joyce o nella trilogia Century di Ken Follett.

La lisca di pesce ha una storia principale che si apre qua e là per tornare indietro nel tempo, o inserire digressioni, storie parallele o secondarie, citazioni di altri racconti che tutti insieme portano alla conclusione, e cioè alla testa del pesce, come accade nel film Syriana (2005, con George Clooney e Matt Damon) dove diversi racconti e personaggi occidentali e arabi confluiscono verso l’attentato terroristico finale.

A queste strutture possiamo aggiungerne altre a nostro piacimento. Proviamo ad immaginare come potrebbe essere un romanzo o un film che si basino sulla struttura di un frattale, per esempio.